Perché le aziende che assumono non scelgono te?

Scopri il motivo per cui le aziende che assumono prendono in considerazione gli altri ma non te sfruttando l’esperienza di chi ha avuto successo

Sai che aziende che assumono migliori della tua ce ne sono tante e la tua situazione lavorativa inizia a starti stretta. Sei insoddisfatto e la cosa inizia a farsi evidente tanto che tutto il tuo ambiente famigliare e lavorativo inizia a esserne influenzato negativamente.

Senti l’esigenza di cambiare ma sai che sarà molto difficile anche a causa della tua età. Vorresti che qualcuno o qualcosa intervenisse al tuo posto ma purtroppo non sarà così e lo sai.

Fai qualche tentativo rispondendo agli annunci di lavoro oppure inviando il tuo Curriculum Vitae standard a tutte le aziende che trovi. Le risposte non arrivano e nella tua mente si forma uno strano miscuglio di frustrazione e piacere.

Sei frustrato perché sai che risolvere la situazione tocca a te e non sai proprio come fare. Nello stesso momento però provi un’assurda forma di piacere perché puoi comunque dire che ci stai provando (sono gli altri che non rispondono).

Le due differenti parti del tuo pensiero, continuano a fronteggiarsi nella tua testa. Un momento prevale la frustrazione per il problema mentre in un altro momento prevale il piacere di poter dire che stai facendo tutto quello che è possibile.

Ci saranno dei modi per farsi notare dalle aziende che assumono, ma non ne conosci abbastanza e continui a fare quello che hai sempre fatto sperando nella fortuna.

Un giorno ti convinci che non c’e’ niente da fare: non troverai un lavoro migliore. Non è colpa tua. È colpa del sistema, della crisi, del governo, della sfortuna, dei raccomandati, del fatto che non ci sono aziende che assumono. Stop, finito.

Spegni la parte della tua testa che prova frustrazione e cerchi disperatamente di goderti il piacere che l’altra parte ti suggerisce nella consapevolezza di averci comunque provato.

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Forse se tu avessi trovato qualcuno che ti presentava nelle aziende che assumono sarebbe andata diversamente, ma non sai come contattare le persone giuste per cui a questo tuo pensiero non è mai seguita un’azione.

Vai avanti così per qualche tempo cercando di mantenere questo strano equilibrio che ti sei imposto. “Si, dai la situazione non è poi così grave, vedrai che migliorerà” ti ripeti continuamente cercando di convincerti.

Quando vieni a sapere che altre persone si trovano nella tua stessa condizione lavorativa disagiata, inizi a provare un’insolita soddisfazione. Ti dispiace per loro ovviamente, ma il fatto che il numero dei disagiati aumenta, ti permette di auto assolverti per la mancanza di azione.

Un giorno succede qualcosa che cambia questa condizione. Una persona che conosci, trova un nuovo lavoro. Va a ricoprire esattamente il tipo di occupazione e di azienda che avresti potuto trovare tu.

Sei ancora diffidente che la cosa possa cambiare ma del resto la fatica che stai facendo per ingannare te stesso è sempre tanta per cui decidi di fare qualcosa. Chiami questa persona e gli chiedi di spiegarti come ha fatto.

Scopri che invece di mettersi in fila a buttare le speranze di successo nel grosso mucchio dei Curriculum Vitae standard in risposta agli annunci di lavoro delle aziende che assumono, ha preferito rivolgersi solo dove si sentiva qualificato.

Questi gli ha permesso di ottenere un colloquio diretto malgrado queste aziende non stessero apparentemente cercando nuovi collaboratori.

Se vuoi essere preferito dalle aziende che assumono, devi imparare dall’esperienza di chi ce l’ha già fatta.

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Buon lavoro!
David

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